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Visualizzazione dei post da luglio, 2008

Dulce et decorum est

Bent double, like old beggars under sacks, Knock-kneed, coughing like hags, we cursed through sludge, Till on the haunting flares we turned our backs And towards our distant rest began to trudge. Men marched asleep. Many had lost their boots But limped on, blood-shod. All went lame; all blind; Drunk with fatigue; deaf even to the hoots Of tired, outstripped Five-Nines that dropped behind. Gas! Gas! Quick, boys!–An ecstasy of fumbling, Fitting the clumsy helmets just in time; But someone still was yelling out and stumbling And flound'ring like a man in fire or lime... Dim, through the misty panes and thick green light, As under a green sea, I saw him drowning. In all my dreams, before my helpless sight, He plunges at me, guttering, choking, drowning. If in some smothering dreams you too could pace Behind the wagon that we flung him in, And watch the white eyes writhing in his face, His hanging face, like a devil's sack of sin; If you could hear, at every jolt, the blood Come ga

Intermission

A presto un vero e proprio post, per ora voglio solo riportare una cosa veramente saggia che ho letto sul blog del creatore di Love , un futuro MMO molto particolare. Quest'uomo sta creando un po' tutto il proprio gioco/prodotto/vita da solo, e mi ha colpito parecchio questa sua frase tra le tante: "Voglio spendere la mia vita a convincere il mondo che sono dotato di potenziale, o piuttosto a fare qualcosa di concreto?" Ora, non posso dire certo di vivere secondo questi dettami, perchè per me il successo, l'approvazione sono più necessari dell'ossigeno (e forse perchè sono un idiota insicuro, mi sono ritrovato a vivere in un ambiente quasi del tutto anossico), ma posso ancora capire quando qualcuno pone una domanda dannatamente giusta . Cercherò, se non altro, di applicarlo a Trackback .

Classic Slip-On

Accidenti, le Vans che ho comprato quasi 2 anni fa mi piacciono molto, ma non riesco assolutamene a renderle comode, neanche dopo tutto questo tempo. Purtroppo la parte superiore del tallone dei miei poveri piedini ne viene consumato fino a sanguinare... E dire che per tutto il resto sarebbero pure comodissime. Le deve aver create un pazzo sadico!

Il brutto anatroccolo

da pictures for children

stanchezza

Tornato dal mio week end lungo, ho aspettato un solo giorno per mettermi di nuovo al manubrio della mia piccola moto. Forse la pausa di una settimana mi ha permesso di digerire un po' meglio l'esperienza. Stavolta ho fatto un bel giro di un paio d'ore, e pur accusando un po' di stanchezza sono riuscito ad evitare la rigidità delle altre volte. Sebbene sia certo che il Carso non sia molto adatto agli spari di un mega esperto della curva, le sue strade sono ottime per me e per una motina leggera che piega col pensiero. Pian piano il rodaggio procede, ma io non ho invero alcuna fretta, e mi sento davvero bene con l'aria che rinfresca la mia pelle sotto la giacca protettiva traforata e il corpo che pian piano si assesta sempre di più ai comandi. Non posso che apprezzare questo piccolo cavallo verde di acciaio e plastica: sarà anche fatto in economia, così dicono, ma di sicuro con me si è comportato in modo più sincero, prevedibile ed affidabile della stragrande maggiora

Blocco dello scrittore

La citazione di Herbert di ieri mi ha portato nel solito trip Wikipediano, e tra i punti di arrivo della mia imprevedibile quanto cazzeggiante quest c’è stata la pagina dedicata a Henry Roth . Nato in Galizia e quindi mio “compatriota” Austro-ungarico, ha scritto un romanzo intitolato Chiamalo Sonno , pubblicandolo nel 1934. Il libro non fu recepito molto bene, e la cosa scagliò Roth nella mania depressiva e in quello che viene considerato il più lungo ed imponente blocco dello scrittore della storia: ben sessant’anni di vuoto letterario. Come testamento all’incredibile bisogno di approvazione da parte degli altri che tutti proviamo, Henry Roth riprese la sua carriera di scrittore a 73 anni, dopo che Chiamalo Sonno fu riscoperto e acclamato come un capolavoro dimenticato dell’era della Grande Depressione. Per la cronaca, dalle recensioni di Chiamalo Sonno si evince facilmente che si tratta di uno di quei classici libri capaci di causare violenti attacchi di spararsi nelle palle , u