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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Cowboy Bebop e i protagonisti del 21° secolo

Un ottimo articolo, questo di Kotaku , che mi scatena una riflessione sulle figure dei protagonisti che vanno per la maggiore - mi toccherà generalizzare. Posso dire di essere FORTEMENTE influenzato da CB in quello che scrivo, per quanto sia solo un elemento della lista. Inoltre, CB si può sì citare come fonte di ispirazione, ma non senza specificare che la sua storia usa degli strumenti narrativi che ai suoi tempi erano già disponibili, e molto più frequenti e familiari, o che lo erano stati negli anni di formazione dei suoi autori. Rendiamoci conto anche del tempo passato, cioè che oggi Cowboy Bebop è circa equidistante tra noi e la guerra del Vietnam. Molti dei luoghi comuni e mode narrative di allora sono caduti in disuso, non stati assorbiti e sono stati perduti, specie nei media televisivi. È interessante come vengano rispolverati come fossero nuovi a sprazzi, e nell'epoca in cui l'intierezza della produzione audiovisiva è a disposizione per ogni utente,

“The Thief Who Pulled on Trouble’s Braids” di Michael McClung (recensione italiana/English review)

Il titolo è lungo e rutilante di prosopopea, ma come libro, “The Thief Who Pulled on Trouble’s Braids” è rapido, caratterizzato da un ritmo serrato e tutt’altro che lungo. La trama di questo self-published è da popcorn, in senso buonissimo. La protagonista è una ladra il cui dialogo interiore mi ricorda leggermente Harry Dresden, con il bonus che questa nostra simpatica ragazza non è un neckbeard un po' troppo petulante, un’accusa che è facile da rivolgere contro il mago-detective privato di Jim Butcher. L’ambientazione è high fantasy “per gli altri”, nel senso che il MC è molto poco magico, e l’intero libro lo possiamo incorniciare facilmente in quel genere tutto particolare in cui seguiamo qualche giornata moooolto travagliata d’un protagonista criminale che nel cuore è una persona apposto. Se avete letto qualche altro libro di questo genere (o anche solo uno Sword and Sorcery o qualche altra narrativa picaresca) saprete già come continua la mia descrizione. Amra Tethys la lad

"Lirael" di Garth Nix (recensione italiana/English review)

Questo libro è strano, pur essendo perfettamente incasellato nello stereotipo del “secondo libro”. Questo seguito di Sabriel è, come vuole tradizione, è molto più esteso, complesso, molto meno compatto. Detto questo, l’autore coglie una serie di rischi terribili in un racconto per ragazzi - o YA che dir si voglia. Alcuni di questi rischi non restituiscono a piene mani l’impegno devoluto, ma è comprensibile. Facciamo un esperimento: quanti di voi ODIANO Il Giovane Holden ? Vedo molte manine alzate. Non voglio fare un paragone fra il capolavoro di Salinger e Lirael, ma capisco proprio bene la posizione di Garth Nix, io lo so perché ha voluto scrivere questi personaggi. È dura scrivere di ragazzi realistici, pieni di insicurezze e di punti deboli. Sulla carta è un’ottima idea, perché siamo un po’ tutti stufi delle signorine perfettine e dei giovanotti che sono delle frane a esprimere le proprie emozioni, ma sono lo stesso amati da tutti per il loro cuore d’oro. L'esecuzione, però, è