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"The Sorcerer's Legacy" di Janny Wurts, recensione italiana/English review



Se The Sorcerer's Legacy di Janny Wurts sembra decisamente un libro d'altri tempi, il motivo principale è che lo è. Scritto nel 1982, coniuga direttamente romance e avventura, e lo fa in una maniera che lo rende demodé in modo genuino, come un vestito che vostra madre ha messo la volta che si è laureato zio e da allora risiede in armadio, completamente intriso di naftalina. È un romanzo che appartiene in maniera completa agli anni ottanta - ci sono storie fantasy scritte negli anni 30-70 che sono perfette anche oggi, come quelle di Howard, Leiber, Le Guin. The Sorcerer's Legacy no, ma non per questo è brutto, semplicemente non potrebbe essere scritto oggi.

Abbiamo una protagonista adulta (per una data definizione di adulto, dubito che sia sopra i 25), magia con effetti speciali molto televisivi (luci colorate, demoni, viaggi nel fottuto tempo), cattivi estremamente cattivi e un ritmo che strangola. Seriamente, è a malapena scritto in capitoli, persino le scene di pausa in realtà sono scene d'ansia, è come se ci fossero delle sartiane legate alla pagina successiva e devi tenerla giù per finire quello che stai leggendo altrimenti continua a scorrere inesorabile da un intrigo, rito satanico e assassinio all'altro.

È uno stile che genera da solo i propri problemi. Non sono davvero sicuro di aver capito appieno il modo di ragionare dei personaggi - il mio sospetto è che il loro cervello sia stato sacrificato sull’altare del plot, e il plot-driven in genere mi comunica sempre questo tipo di  fastidio. Se questo non vi suona familiare, però, allora il mio giudizio è che non avete mai letto un best seller di Wilbur Smith o Dean Koontz. Insomma, Sorcerer's Legacy sa essere un libro stupido, ma è anche estremamente intelligente , un caso da studiare per l'esecuzione perfetta del ritmo. Ha imparato e applicato le lezioni migliori della narrativa trash d'azione romantica che andava allora di moda.

Janny Wurts è una figura interessante nel panorama fantasy, è una di quelle scrittrici che è sopravvissuta alla Guerra dei Cloni (di Tolkien) delle ultime decadi del 20° secolo, e sta finendo in questi anni il suo mega-ciclo fantasy che nulla ha da invidiare per ambiziosità e complessità al Libro del Nuovo Sole di Wolfe o a Malazan di Erickson. Ai tempi di Sorcerer's Legacy, invece, era una donna alle soglie della trentina, e ha quel gusto tutto particolare che hanno i libri d'esordio di scrittori adulti, perché non credo la Wurts abbia scritto fantasy prima di questo. Con questo voglio dire che ha delle ingenuità e delle debolezze, però è animato da una freschezza vivace, che riesce a mescolare con una consapevolezza deliberata nelle proprie scelte. Non me ne vogliano i giovinastri, ma un ventenne al primo libro difficilmente sarebbe così elegante anche sotto pressione.

Per completare la cornice, ve lo posso descrivere come una tragedia rutilante di omicidi, crudele senza essere grimdark come va al giorno d’oggi, è scevro di quella torture-porn che strizza l’occhio allo stile nipponico (allora ancora sconosciuto ai più) e allo stesso tempo serve cucchiaiate di cordoglio e di vittoria dosate sapientemente. I difetti sono riassumibili nei personaggi semplici e un po’ pilotati, nella completa assenza di ambiguità in ogni rapporto e in un’innocenza che lascia trapelare i colpi di scena all’occhio esperto.

Cover: Janny Wurts [sì è dell'autrice, che ha deciso di farsi la propria copertina. Credo abbia ricomprato qualche anno fa i diritti su questo libro dagli editori originari, e che adesso pubblichi con un piccolo editore. Ha parlato varie volte su Reddit dei suoi problemi di autrice storica che è stata abbandonata dal vecchio modello editoriale americano e fatica a trovarsi con l'attuale, molto più corporate.]

English review
Ok, this was a weird one.

I liked it, at times didn't understand the characters' reasoning or the world logic (I think they got sacrificed on the altar of PLOT), but I appreciated the fast-as-fuck rythm, the adult 20-something protagonist, and the action-romance mood. Yes, it has its own quirks: it reads like a trash novel from the 80s, like Wilbur Smith or Dean Koontz, except it is in no way testosterone-fueled, and has a far more sophisticated language and believable (or almost-believable) characters. It has the utterly-evil villain, the brazenly sexist faux-medieval setting, the uber-powerful magic with lights and special effects that was so common back then. This book is a book of its own time, and its time is definitely 1982.

The reason I liked it so much is that it is unapologetic, it never tries too hard, it is no throwback, it is the original article. It is an action novel from the eighties as written by someone who isn't an aging, canny white male, and a romance novel written by someone who isn't a clever, sappy one-woman potboiler factory. It is a fantasy novel debut written by someone who isn't a nerdy, way too intense 21-year-old. It's a lot of things that it is not easy to discover just lying around.

As I said, it's a fast, gripping book. It's no incident, it is a design: as I said it's a first novel but always maintains grace even under pressure. It's full of tragedy, murder and intrigue. It never pulls punches. It is assembled to be cruel, while never being gritty in the grimdark way that's famously in fashion nowadays. It never peddles cheap misery, it bestows sorrow, even if it errs on the too-bombastic instead of the practical. It's clever, yes, even if at times it is a bit too innocent, too transparent.

It's really worth reading.

originally published on Goodreads

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