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Serpeggiante italianità in USA


Credo che questo filmato riassuma più di qualsiasi rapporto, articolo o editoriale il clima di penosa ed imbarazzante guerra aperta che ha raggiunto la corsa elettorale americana. Un clima che ricorda con fraterno sdegno quello che noi viviamo ogni giorno in Italia sin dall'entrata in politica di Silvio Berlusconi.

Sì, lo so, suono un po' comunista, ma questo attacco continuo ai propri avversari politici, questo esacerbare gli animi e gonfiare oltremodo l'animosità nei confronti della fazione politica avversaria può facilmente portare alla guerra civile un paese esausto e nevrotico. Di sicuro porta alla guerra civile nel mio intestino crasso.

In questo favoloso filmato abbiamo McCain che ad un comizio pone la fatidica domanda: "Chi è Barak Obama?" e qualcuno dal pubblico (sicuramente un maschio bianco tarchiato non più giovanissimo, questo l'esperienza mi suggerisce) urla "UN TERRORISTAAA!". McCain fa una faccia da film muto, ma fa anche finta di nulla. Non ha certamente la decenza di riportare i toni ad un livello più civile e meno demenziale. Beh, in effetti a pensarci bene è impossibile che lo faccia.

McCain è andato alla scuola americana di retorica, che prevede studiarsi un discorso fin nei minimi dettagli, mai improvvisare. Prevede il magico ritrovato militare americano: "Just stick to the plan". E quindi McCain procede come uno schiacciasassi, e rende la situazione completamente grottesca, addentrandosi così nei reami dell'ironia involontaria: continua a recitare il suo canovaccio, proseguendo nel ragionamento: "Voi ponete domande come queste, amici miei, e tutto quello che ottenete come risposta è un bombardamento a tappeto di insulti".

Certo, quelli che insultano sono solo i Dems. Le persone ragionevoli e pacate stanno tutte dalla parte di McCain, si è visto bene.

Commenti

Anonimo ha detto…
che poi mi chiedo: dopo mesi e mesi di campagna elettorale che c'avranno ancora a dirsi...
Nenu
Anonimo ha detto…
mah...per carità!
Anonimo ha detto…
l'attaccare l'altro è sintomatico di chi non ha del suo da portare avanti
ed molto ma molto meno impegnativo

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