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Survive and Protect



Terribilmente fatalista, ecco come si potrebbe definire la serie di filmati e pamphlet educativi che il governo Inglese aveva preparato alla fine degli anni settanta, pronti per essere distribuiti in caso di conflitto nucleare.
Furono poi pubblicati e diffusi sul serio, ma per un motivo meno tragico: semplicemente i lettori del Times iniziarono a tempestare il giornale di lettere chiedendo quanto fosse preparato il governo per l'eventualità che la merda, come dicono gli americani, colpisse l'elica.

Così in pieno 1980, un clima da Wargames e Mirai Shonen Conan il popolo britannico si ritrovò per sua stessa richiesta a digerire questo agghiacciante mattone, che visto adesso genera nello spettatore un mix di nostalgia per le animazioni vecchio stampo e di orrore per l'argomento trattato,

Calato invece nel suo contesto storico, non oso immaginarmi che sensazioni avrebbe potuto causare alla bocca dello stomaco, specie a quella di un Inglese che ha appena cenato a suon di black pudding tossico e fish'n'chips alla diossina. Ho passato i primi anni della mia vita convinto che saremmo tutti morti come topi in trappola, non so voi. Se avessi anche dovuto aggiungere il clima britannico e le auto uniformemente marroni e inconsapevolmente steam-punk dell'agonizzante British Leyland mi sarei direttamente impiccato.

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