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"Illuminae" di Amie Kaufman e Jay Kristoff (recensione italiana/English review)

Questo è un gran bel libro. Suppongo che Illuminae sia uno di quegli archetipi che potremmo usare per definire un genere, in questo caso lo YA - forse piglierei questo, Sabriel e Six of Crows se dovessi consigliare a un teenager cosa leggere per salvarsi dalle letture consigliate dalla scuola :D

Illuminae ha qualche trincea in cui rimpiattarsi per rimanere fedele a alla sua etichetta, tipo la Giovane Storia d’Amore, e di tanto in tanto cambia marcia e passa da “kvesta è fine ti MONDOH” a “normali problemi di ragazzini traumatizzati dalla vita”, ma non lo sto citando come un difetto, bensì come un pregio. Lo rende un libro migliore di come sarebbe stato altrimenti. L’immediatezza dei protagonisti consente di vedere meglio la situazione. Anche per questo avevamo protagonisti adolescenti prima dello YA, sono davvero utili.

Kady e Ezra decidono di mollarsi il giorno prima che una megacorp nemica invada il loro piccolo pianeta ghiacciato, e fuggono assieme ad altre migliaia di rifugiati nello spazio profondo. Lì continueranno a essere braccati dalla flotta nemica, ma i problemi continuano a susseguirsi… E loro hanno diciassette anni quindi non hanno diritto a compiere nessuna scelta, finché non strappano o rubano tale diritto dalle mani confuse di adulti sull’orlo della crisi di panico. Non sono dei Prescelti, anche se sono molto bravi in certe cose, il che rende immediatamente comprensibile come mai siano stati assunti come Protagonisti di uno YA, un lavoretto estivo davvero di merda.

Il libro è scritto come un dossier di file, valutazioni psicologiche, chatlog, resoconti di sicurezza, comunicazioni radio, trascrizioni di percorsi mentali di un’intelligenza artificiale e così via. Il ritmo è mozzafiato, e anche il coinvolgimento, il che è un vero pregio per un formato che altrimenti rischiava d’essere secco e distaccato. Gli autori hanno pensato chiaramente la stessa cosa, perché il device più sfruttato è la chat, cosa che consente di leggere i pensieri dei nostri MC molto da vicino. E sappiamo tutti che da adolescenti le chat diventano molto personali e molto sentite in frettissima. House of Leaves di Danielewski è costruito su rapporti e articoli di giornale - ed è freddo e gelido e per questo un libro horror eccezionale. Illuminae ne sarebbe stato sterilizzato, perché le personalità molto fragili di due teenager sarebbero scomparse con la distanza. Chi sta imparando a scrivere dovrebbe studiare per bene questo esempio estremo di “giocare con la prospettiva”, perché è un testo su cui si vede bene l’impatto devastante che la vicinanza o la lontananza della narrazione hanno su una storia. Molto spesso è più importante della scelta del punto di vista da cui si intende narrare, anche perché al contrario di quest’ultimo la “distanza” deve essere costantemente messa a fuoco dall’autore, e usata con eleganza.

La trama scorre liscia, con un grosso colpo di scena che m’ha colto di sorpresa proprio per quanto ero “dentro”. O quello, o sono io che sono stupido come la merda.

Ma qui tocca passare ai negativi.

Dea santa che irritazione - ci sono alcune incoerenze e delle scoperte convenientissime, e questo lo posso perdonare. Quello che è imperdonabile è l’irritante affidamento che gli autori fanno al gergo dell’inizio del 21° secolo. Illuminae suona datato nel 2018, ed è ambientato nel ventiseiesimo secolo. Questi ragazzini hanno il viaggio FTL e contemporaneamente si dedicano all’arte ASCII, diobono! E l’hacking!? L’hacking è una delle “armi” principali di Illuminae, ed è gestita come un tale e fottuto stereotipo che mi sarei aspettato di notare Hackerman di Kung Fuhrer come personaggio secondario (o forse c’è, con un altro nome…). Il worldbuilding poi è privo di qualsiasi ispirazione. Megacorp contro Governo Centrale, uuuh—uh era vecchia che Gibson usava ancora le rotelle per andare in bici. È un’ambientazione pratica, ma credo abbiano derubato il concetto (certamente sensatissimo) di Battlestar Galactica di creare una società che non ha nulla di differente dalla nostra salvo la tecnologia spacca-realtà. Purtroppo i personaggi secondari sono quelli che hanno subito tutte le ripercussioni negative di questa scelta narrativa, e nessuna di quelle positive, tant’è vero che sono al 90% dei tizi militari e simil-militari che - fatta eccezione per una parità sessuale di ESCLUSIVO ambito lavorativo - potrebbero tranquillamente emigrare da o verso un set d’un film sulla Seconda Guerra Mondiale. Lo definirei “disinteressante”.

Detto questo, è un gran libro. L’ho ucciso in 5 giorni. È un record per me, che leggo lentamente, e consiglio di fare altrettanto.

English review

This book is, in fact, pretty great. I suppose that this is a purebred YA, and it is firmly entrenched on some of the mainstays of the genre, like the Young Love Story thing, and from time to time it kind of re-calibrates and shifts gears form survival/war/existential problems to rather normal teenage problems. It makes it better than it otherwise would be, not worse, and I can’t really say that it SCREAMS “you are reading a book aimed at your daughter, not your sorry old ass”. We used to have teenaged main characters before “YA” became a genre, you know? This is certainly how I understand this novel to be.

Kady and Ezra decide to end their one-year-old relationship on the eve of a planetary invasion by a rival megacorp, and flee their little iceball planet together with thousands of other refugees. This is the beginning of the book - and everything is organized as a fake dossier, some sci-fi relative of the “found manuscript” trope with reports, chat logs, thought-records from an Artificial Intelligence and so on and so forth. The meat of this tale is not about the end of a little world, it’s about the survivors, running away into deep space, hounded by the enemy navy. Kady and Ezra are seventeen. They don’t get to make choices, initially, but they claim that right surreptitiously, running and sneaking around fraying, panicky adults. They are not really Chosen Ones (though they are better than most), and all the while fight for the rebuilding of their relationship when everything is literally shot to shit.

Rhytm is, for the lack of better words, pretty spot-on, which is an achievement considering the dry format that is fascinating, but at intervals also detached. The authors evidently thought so, because the main narrative device is the chat, which when you are a teenager can get personal and intense pretty fast. This single idea is what saves this book from being icy, which is what in turn makes House of Leaves an incredible horror novel written in reports. The detachment would have otherwise neutered the fragile personality of our adolescent protagonists. The main themes are trauma and recovery, and at times they are so strong you end up asking yourself that they are far better expounded upon and sensible than the “real” motivation of the characters, which are mainly anger and revenge. The burning wish to avenge their wrongs looks shallow and is barely mentioned. Ezra and Kady are time and again said to engage on that wish, but while you can chat a lot about being worried for your boyfriend, you really can’t tell much about your burning desire to lay waste to a distant megacorp, not without sounding like a cardboard anime character. But, apart from the strange “camera” we get to use to perceive our characters, the format is original and lives up to the potential.

The plot is really smooth, with a very big reveal at some point which was well orchestrated. Either that, or I’m dumb as shit. But here comes the bad stuff. There are some inconsistencies and overly-convenient-discovery, which I feel like I can forgive. What really irked me is the excessive reliance on tropes and jargon from the (very) early 21st century. Illuminae sounds dated in 2018, while being set in the 26th century. These kids have FTL travel, yet they engage in ASCII art, for god’s sake. Hacking is a main adventuring tool in this world, and it is so fucking stereotype you can image Hackerman from Kung Fuhrer as an extra in this book. The worldbuilding is frightfully uninspired. It’s no-nonsense, but it ripped away a leaf from Battlestar Galactica in avoiding any kind of societal change from our current situation to foster a more immediate understanding. The secondary characters are what is compromised the worst here: they are generic and one-dimensional mostly-military-types that could be easily transplanted from or into a WWII situation, with token professional (and only professional) gender equality added to the cake mix. Uninteresting as fuck.

All in all, a book I killed in 5 days. Which is kind of a record, since I’m a slow reader! You should read this.

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