"Il dardo e la rosa" oppure "Kushiel's Dart", di Jacqueline Carey (recensione italiana/English review)

È comunque un testo che mi ha fatto storcere il naso a livello umano. Non approvo affatto il modo con cui la protagonista, Phedre, vede il mondo, né come vede il proprio sesso, né come la sua cultura gestisce tali interazioni sociali. È comunque una faccenda da studiare con neutralità: parliamo di un altro mondo, una cultura aliena, in cui la magia esiste. Non è giudicato come perfetto neppure dalla protagonista, e sicuramente neppure dall’autrice - i mondi utopici non sono il massimo per i romanzi, dopotutto.
Diventiamo mitologici, e parliamo dell'ambientazione: in questa realtà alternativa il Dio della Bibbia è anche meno simpatico che nella letteratura sacra del nostro pianeta, e la Madre Terra è una dea di pari importanza. È Gesù è un ebreo e così anche i suoi seguaci… ok, questo non è così strano. Quello che è davvero weird fantasy è invece che i francesi, sì, i FRANCESI, siano i discendenti del Figlio del Figlio di Dio e dei suoi seguaci angelici.
Ehm.
Tant’è. Gesù morendo ha sanguinato, la Madre Terra ne è stata molto colpita e ha deciso di unire la propria argilla a questo liquido divino. Ne è nato una sorta di super-dio del Sesso Libero, capace di indurre gli angeli a seguirlo in una sorta di comune che esprime tutto il meglio degli Atti degli Apostoli e dell'Era dell'Acquario. Alla fine, il codazzo divino ha scelto proprio la Francia per stabilirsi definitivamente, ribattezzandola Terre d’Ange. L’ambientazione attuale al momento della vita della protagonista sembra un mix sottilmente insano di Era delle Migrazioni e Tre Moschettieri, e l’autrice ha deciso con l'accetta quali culture usarlo per popolarla, e quali eliminare. Non esistono gli slavi, non chiedetemi perché, gli ebrei sono tutti cristiani (e comunque oggetto di pregiudizio), l’Inghilterra è popolata da soli Celti, il Nord da soli Vichinghi, gli italiani sono tutti post-Romani - insomma tutto più semplice e netto e schematico e... davvero pigro.
La nostra protagonista, Phedre, è seguita dalla prima infanzia in poi, ed è una ragazza destinata a grandi cose. C’è un sacco di sesso in questo libro, perché Phedre è una feticista masochista magica, e questo è il suo potere speciale e il fulcro del suo carattere.
Piccola pausa. Potete rileggere la frase precedente e sincerarvi che sia proprio com'è scritta. Fatto? Bene, bene, ricominciamo.
Giuro, puoi frustarla quanto vuoi, la vecchia Phedre. A lei piace, e poi guarisce in fretta perché ha un healing factor come certi supereroi Marvel. È anche piuttosto coraggiosa, non è stupida, e si sviluppa bene anche se secondo la consueta rotta della Ragazza Volenterosa vs. Il Mondo. Tutti questi aspetti del personaggio sono sviluppati in modo molto consapevole, senza i falsi pudori e l’ignoranza che rende imbarazzante e sbagliata la situazione di un "50 Sfumature...". Se le quattro sculacciate del libro della James sono abuso bello e buono, le frustate selvagge e il bondage di Kushiel's Dart hanno la struttura chiara del consenso, per quanto il fatto che si basino attorno una necessità di carattere magico/religioso/cerimoniale renda a suo modo problematico il concetto. Inoltre, ed è questo che mi ha davvero infastidito, ci sono delle straordinarie zone d'ombra su quello che Phedre considera essere soggetti a violenza sessuale, e quello che invece è fastidioso ma tollerabile. Insomma, bene, ma non benissimo.
Ma è un altro mondo, un’altra realtà. Una in cui trame politiche e militari si possono risolvere con allarmante frequenza alzando la gonna o calandosi i pantaloni. Seriamente, ci sono parecchie situazioni in cui una sacerdotessa del sesso sadomaso può cambiare il destino, sono il primo a riconoscerlo, solo che in questo libro il fatto che Phedre sia un martello sembra trasformare in chiodi i problemi con facilità sospetta.
Ora qualche individuo avrà letto fin qua diventando sempre più interessato, attratto dalla sua componente erotica… Beh, peggio per lui. La Carey riesce nel mirabile compito di non essere mai esplicita, nonostante le premesse. Phedre chiava in continuazione, ma sempre in dissolvenza. Dai, siamo seri - è bello tutto quello che concerne il lavoro preparatorio del coito… l’atto in sé tende a essere una successione di suoni smocciolosi e di visioni non proprio eleganti di testicoli e poppe che rimbalzano come carpe intrappolate nel fango. Sesso, combattimento, dialoghi: sono tutte armi per risolvere conflitti e intrighi, e così vengono usate, e piuttosto bene in tutti e tre i casi.
Questo mi porta a descrivere la prosa di Kushiel’s Dart. A mio modesto avviso l’autrice è eccessivamente fiorita, e si abbandona spesso a descrizioni sensoriali morbose per situazioni prive di conflitto, e non solo per quanto concerne la marmellata sul pane tostato, ma anche quando descrive i problemi emotivi di Phedre, che talvolta si incastrano in pattern ripetitivi. È il tipo di stile che funziona bene per la maggior parte del tempo, ma diventa ridicolo di tanto in tanto.
Per la trama, cercherò di non essere spoileroso, ma posso dire che l’inizio è eccessivamente lento, anche se non Tad Williams-geologico, ma è soggetto a dei cambiamenti di tono così improvvisi e drammatici da lasciare di stucco. Un po’ come capita in "Inda" di Sherwood Smith, il setting viene ribaltato e modificato in poche pagine, e da quel punto in poi è come leggere un altro libro con la stessa protagonista. La parte finale è sandersonesca e con un ottimo climax, azione ed eroismo.
Sono abbastanza sicuro che sia un libro troppo lungo, anzi, quasi una collezione di tre libri più brevi, date le cesure drammatiche tra le parti. Ottimo da portare sotto l’ombrellone, tuttavia, quindi mi sento di consigliarlo a chi ama esercitare la propria pazienza e sa sbuffare infastidito, ma continuare a leggere per scoprire come andrà a finire.
L'immagine è un quadro di Giancola dedicato a Phedre, e venduto per 13.500$ all'asta. Cazzarola che segaioli! ...Ma è molto bello.
English review
It is more of a 3.5 than a 3. I feel that Kushiel's Dart is a good book, riveting enough, and it gets better as it goes along. I don't really approve about how the main character, Phedre, sees her world, her gender, her sexuality or about how her culture goes about its business, but hey, it's an alien world with alien cultures and it is not really judged as particularly perfect either by her or by the author. In this variant Earth, God is a jerk, Mother Earth is as much a goddess as him and Jesus is a jew and so are his followers - weeeell wait a minute... that is not so strange. And then we get to know that the resident Fantasy French are descendants of the son of Jesus and his angelic allies.
Well, this novel is set in a sort of fantasy migration-age quasi-France where the culture looks more like early modern. Italians are "Caerdicci" Renaissance-age post-Roman people, northerners-scandinavians-germans are "Skaldi" Viking-analogs, people of England are "Albans" and so on and so forth. Everything has been streamlined, historically, and there is a distinct lack of complexity and no Slavic people around, don't ask me why.
The plot is strongly intrigue-oriented, with betrayals and a few action scenes that are suffused with a weird ninja-medieval Three Musqueteers vibe. There is a lot of sex, and it seems that it is all about the main character. The fact that she is a magical masochistic fetishist is the lynchpin of her character. She is a whipping post with a mild healing factor, and that is the extent of her personal powers, except for a bit of smarts and courage. She is well developed, even if at the heart of it she is a basic "plucky girl about the world". Phedre's sexual capers are no 50 Shades mild spankings rife with psychological abuse, this is willing torture with a safeword and all the necessary cotillons that can ramp up to a lot of cruelty. Sometimes the plot is fairly bent around a good fucking and whipping, so that our Phedre can get over the pesky political or military (I shit you not!) conflict by being a magical sex priestess. For being such an explicit book about the MC's main abilities, we must inform you that there is little enough real sex described, which is not so weird at all when you consider that lovemaking is mostly weird sucking sounds and testicles noisily flapping around like trapped carps. Jacquelin Carey is not a writer that wishes to get descriptive about lubrication and biological waste, she is the kind of woman that vastly prefers to wax surprisingly poetical about weird stuff like the simple pleasure of spreading butter over a fresh baguette. The MC abilites, though, are not really so wrong: sex, dialogue, intrigue, fencing, wrestling, magic can be used as conflict and resolution in mostly the same way. They do, here, and it is not too bad. I can't approve of the cavalier attitude about not-overtly ultra-violent rape. Phedre is coerced to sex unwillingly with a king, and this is simply galling and bothering to her. When she is threatened with rape by a violent soldier, THAT is traumatic and a tragedy, though. Why is this treated like so? I find it problematic. Still, this is in-character, in POV. I hope.
The prose is a bit above my purple-meter, but it's not really bad except when the author feels the need to grind it home some concept. She gets extra flowery when discussing Phedre's self-consciousness about her own nature or inner turmoil.
The beginning is a bit too slow, with a lot of character developement and build-up. Maybe being a little faster with it and getting in the main conflict sooner would have been a better setup overall, but there is a lot of prurient "getting a sexual education to be a magical sex priestess". At some point the setting changes dramatically! We are going a-viking within mere pages. It is since Sherwood Smith's Inda "we are going to sea!" that I didn't feel so bloody lost about a sudden alteration in a novel's tone. It's not bad, though, it shakes up the book, and it ends up fine and dramatic. The end is very Sandersonesque, and rather good, with a lot of climax, action and heroics.
All in all it is a good read, albeit REALLY long and not always perfect, and it somewhat troubles my sensibilities.
Originally posted on Goodreads.
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