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"Cuore oscuro" o anche "Uprooted", di Naomi Novik (Recensione italiana/English review)

Siccome siamo in tema natalizio e potreste voler fare un regalo a qualche amico, specie se è ancora affetto da quella terribile malattia che è la gioventù (da cui tutti si guarisce, "I Giovani, i putti e gl'Huomini tutti s'hann'a incenerire, bisogna morire"), allora pesco fuori dal mio archivio delle opinioni quella che ho espresso su Uprooted, di Naomi Novik, anche perché ho scoperto che è stato recentemente tradotto in italiano con il titolo certamente meno ispirato di "Cuore Oscuro".

Un titolo intelligente e che non sembri strizzare l'occhiolino alle atmosfere di Fantaghirò non ce lo possiamo avere, sorry.

Per farvi un riassunto della trama, Agnieszka ha un sacco di consonanti e diciassette anni, l'età tradizionale per farsi ingabbiare in una qualche sorta di avventura fantasy. Come il nome fa forse intuire, ha l'ulteriore sventura di essere la vittima predestinata di un attacco massiccio di folklore slavo, e non perché sia poco evocativo o odioso, solo perché tra tutti i tipi di brand fantastico, è noto per essere bieco, spietato e malinconico. Agnieszka dovrà fare i conti con il Drago che protegge il suo villaggio, e non è una creatura con scaglie e ali, ma un mago dall'intelligenza sociale molto limitata e dal bellissimo zupàn sericeo. Cos'è uno zupàn? È come un caffetano polacco che... Ok, forse le vostre recensioni non dovreste subirle da un appassionato di cultura materiale antica.

Torniamo a noi.

Il viaggio di Agnieszka è tradizionalmente campbelliano, ma la scrittura è vivace, ESTREMAMENTE vivace. Ricordo di non essere stato in grado di metterlo giù. Il ritmo è eccellente (con qualche rallentamento a metà del libro, di solito un problema di eccessiva aderenza a un plotting preliminare). Il libro è volume unico e non parte di una serie, ed è un regalo eccezionale anche per chi legge fantasy, ma lo fa solo di tanto in tanto. Per questa ragione, come regalo è perfetto, e non solo per chi ha diciassette anni come la protagonista, ma anche per tutti gli altri. Non è neppure lontanamente uno YA, ma è adatto a ogni età. Ok, magari sopra agli undici anni. La piccola Agnieszka ha un set di problemi che include a volte anche quello di mantenersi intatta e non "svergognata", e ti serve un po' di coscienza del problema per digerire la sua paura.

Il libro ha molti colpi di scena, e danza armoniosamente passando dal fiabesco all'high-fantasy e indietro di nuovo senza alcuna goffaggine o forzatura. Quello che promette nelle prime pagine viene mantenuto, ma il viaggio porta molto più lontano delle premesse iniziali.

Ora, date le caratteristiche "pericolose" di questo tipo di trama, sicuramente tutti vorrete sapere se la nostra protagonista diciassettenne è una Mary Sue. Chiaramente lo è, questa è una riscrittura di un set di fiabe slave, e le fiabe signori miei sono la radice del Mary Sue. Avete presente Aladino? Aladino risolve le cose con la magia, non con l'intelligenza. Aladino è un Mary Sue come tutti protagonisti dei racconti prettamente "barbarici" di onore e fortuna. Agnieszka non è proprio così, ma... sì, anche lei è una Prescelta. Questo è anche un libro sessista, e il personaggio più importante dopo la protagonista è uno stronzo con un pattern di comportamento estremamente minaccioso, ai limiti dell'abuso. Ma attenzione: tutte red flag, ma questi sono punti che sono affrontati in maniera diretta e meno diretta dall'autrice. La Novik se ne rende conto, Agnieszka all'inizio no, e poi pian piano comincia a fare i conti con la cosa, tanto con la propria mary-sueness quanto con l'atteggiamento del prossimo nei confronti di una ragazza, o della donna in generale. Non risolve i problemi del proprio mondo, non è chiamata a farlo, ma dove esistono e lei non li afferra (perché culturalmente non è in grado), allora lì il lettore se non è un totale ritardato capisce che si tratta di una questione insita nel punto di vista della narratrice (in prima persona, da parte di Agnieszka).

Non è un libro perfetto. Certe volte prende delle scorciatoie, altre si perde, altre ansima un po'. Ma è fantastico e bellissimo lo stesso, specie per chi adora le fiabe re-immaginate. Felice Hogswatchnight a tutti voi.

Pubblicata originariamente nel dicembre 2017



English review:
This is a very good book, it feels like a familiar tale, even if it isn't, deeply steeped in Slavic tradition as it is, but spun completely from the mind of its author, who got her inspiration from a series of fables.

This won't be a review, but more a list of impressions. There are reviews enough of Uprooted floating around.

Why should you read it?

Well, the premise is compelling, the characters interesting. I feel we don't know them enough, and I would have liked to pass a little more time with them, given che choice. The first person POV and the style of the tale denies us any kind of insight on anybody who isn't the protagonist (which is a point sometimes circumvented by magic), and the MC makes for a believable 17 year old. It has gripping pace for most of it, a nice slow-burn start - which is not overlong - and the right kind of conflict to let you wonder about the nature of the plot.

Main gripes people had with this book are about how old-fashioned it is, or isn't. Is the MC mary-sueish? Well, I think this is complicated. She is, but so would be every other "peer" of her. Is the Dragon a jerk? Yes, he is. I suppose you can have characters who aren't really perfect people, right? Is this book sexist? ...have you read any kind of fable that is NOT? But this sexism is subtly and repeatedly addressed (note: not magically resolved) by the author in non-invasive ways. It is a book chock-full of interesting female characters who pass any kind of Bechdel test you could throw at them, and whoever deny that is a bit silly.

Yes, Uprooted has some less bright moments. The book slumps around the middle, and picks up speed again in the last 100 or 80 pages or so. The secondary characters tend to vanish in the sidelines when not directly useful. Poor Kasia, in particular, which starts off as a wonderful ally, seems to be used more like a plot-resolving crowbar than a character for most of the book, once she and the MC resolve their big "together" issue.

All this is only relevant to be a laser-focused critic. Uprooted is written in such a bright, captivating way I can forgive every problem. It hooks you, if you like modern retelling of a fable as a genre, or if you like fantasy as a genre. This is not a book about magical system, or very special kinds of problems, or Naruto-esque powers, it's about understanding fairy tales and seeing humanity hidden behind the fancy colors and illustrations and "happy ever afters".

Originally posted on Goodreads on March 17, 2017

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